Il prurito: cause, diagnosi e terapia
Autore: Cinzia Montagnoli, Medico Veterinario in Roma
Il prurito può essere definito come la sensazione che suscita il desiderio di grattarsi, masticarsi o dare inizio ad altri comportamenti traumatici. Il prurito può essere causa di leccamento, masticazione, sfregamento, rimozione di peli, irritabilità e perfino di modificazioni della personalità (mancanza di tolleranza, comportamento aggressivo). La sensazione del prurito viene indotta da mediatori chimici presenti, ad esempio, nella saliva degli artropodi, nel veleno, nei batteri e miceti. A contatto con la cute, attraverso una rete finemente ramificata di terminazioni nervose, gli impulsi sensoriali vengono trasmessi al sistema nervoso centrale che a sua volta trasmette la sensazione del prurito. Alcune malattie cutanee si verificano più comunemente negli animali giovani, come la rogna sarcoptica e la demodicosi, mentre altre dermatosi si osservano più frequentemente in animali di media età o anziani, quali ad esempio la dermatite atopica, l’allergia alimentare e la piodermite. Sembrano esserci anche delle predisposizioni di razza. Ad esempio il Golden retriever, Dalmata e piccole razze terrier sono maggiormente esposte allo sviluppo di dermatite atopica, nel West Highland è più elevato il rischio di dermatite da Malassezia e lo Shar Pei sembra predisposto alla dermatite atopica, allergia alimentare, piodermite e demodicosi.
Cause comuni di prurito
In generale le cause più comuni di prurito sono:
- l’allergia al morso di pulci (più frequente nel cane);
- malattie cutanee da ectoparassiti (rogna sarcoptica, demodicosi, ecc.);
- dermatofitosi;
- piodermite;
- allergia o intolleranza al cibo;
- dermatite atopica;
- dermatite da contatto;
- eruzione da farmaci.
Molte malattie cutanee pruriginose si presentano con un aspetto visivo simile, è molto importante quindi una corretta e puntuale anamnesi ai fini della diagnosi. I dati fondamentali sono quelli relativi a dieta, ambiente, impiego dell’animale, cura della cute a casa, recenti esposizioni, presenza o assenza di prurito in altri animali o persone che vivono nello stesso ambiente. Inoltre, al veterinario possono risultare utili la sede iniziale di sviluppo delle lezioni cutanee, la loro insorgenza e progressione, l’intensità del prurito, la stagionalità e la risposta o mancanza di risposta a una precedente terapia.
Come fare diagnosi
Sulla base delle diagnosi differenziali più probabili, vengono selezionate procedure diagnostiche spesso indispensabili per emettere una diagnosi certa. Queste sono:
- raschiati cutanei;
- citologia esfoliativa;
- esame delle feci;
- biopsia cutanea;
- colture micotiche;
- dieta a eliminazione per l’identificazione delle allergie;
- test intradermico in caso di sospetta dermatite atopica;
- esami sierologici.
In base alla diagnosi, la terapia sarà basata sia su farmaci da somministrare per via orale che, molto spesso, su terapia topica aggiuntiva con shampoo ed emollienti o risciacqui antipruriginosi.