EPA – edema polmonare acuto del cane e del gatto
Autore: Carmine Marano, Medico Veterinario in Roma
Specializzato in malattie infettive, profilassi e polizia veterinaria
L’edema polmonare acuto (EPA) è una pericolosa condizione patologica determinata dall’accumulo di liquido nel tessuto interstiziale e negli alveoli polmonari che riduce rapidamente e drasticamente la capacità di scambio dei gas respiratori e rende, inoltre, estremamente difficoltosa la respirazione. Può avere origini cardiogene o non cardiogene e il paziente con EPA manifesta in modo ultrarapido:
- dispnea;
- ortopnea;
- cianosi delle mucose;
- emottisi (tosse ed espettorato schiumoso con tracce di sangue).
L’edema polmonare acuto può avere origine in seguito a disfunzioni cardiache oppure in seguito a problemi non cardiaci, quali:
- un sovraccarico di liquidi;
- una sepsi;
- un’overdose da oppiacei;
- l’inalazione di gas nocivi ed altri.
Ciò che si verifica è la fuoriuscita dei fluidi dai capillari dei presenti nei polmoni verso gli spazi interstiziali, prima, e verso le cavità di bronchioli e alveoli, poi. Gli alveoli, a stretto contatto con i capillari polmonari, sono i principali protagonisti dello scambio gassoso ossigeno-anidride carbonica e, dal momento in cui si trovano invasi da liquidi, non riescono più a svolgere la loro funzione fondamentale.
Il passaggio di liquido dai capillari verso lo spazio interstiziale e gli alveoli può avvenire attraverso due processi:
- trasudazione: si verifica quando l’aumento della pressione all’interno dei vasi sanguigni provoca la fuoriuscita di liquido (trasudato) senza che la parete vasale subisca danni strutturali;
- essudazione: quando un processo infiammatorio compromette la parete vasale al punto da provocare una lesione attraverso la quale fuoriesce un liquido con più particelle rispetto al trasudato (l’essudato, infatti, contiene cellule ematiche e proteine plasmatiche).
Caratteristica dell’edema polmonare è il suo aggravarsi in maniera rapida attraverso diverse fasi fasi:
- il liquido, essudato o trasudato che sia, si accumula negli spazi interstiziali, distanziando lo spazio alveolare e l’endotelio capillare fino al punto da rendere sempre più difficoltosi gli scambi gassosi e sempre meno efficaci le capacità linfatiche di drenaggio;
- il liquido fuoriuscito si spinge fino a ridosso di bronchi, bronchioli e vasi circostanti;
- il liquido circonda gli alveoli e si accumula tra le giunzioni del loro epitelio;
- il liquido abbatte le giunzioni serrate e inonda in prima istanza gli alveoli (edema alveolare), per poi spingersi lungo le vie respiratorie
L’eziologia dell’edema polmonare si differenzia in:
- edema polmonare cardiogeno: trae origine da un’anomalia cardiaca;
- edema polmonare non cardiogeno: dipendente da motivi extra-cardiaci.
Tra le cause di edema polmonare di natura cardiogena si possono elencare, ad esempio:
- infarto miocardico acuto;
- cardiopatia ischemica;
- cardiopatie congenite;
- tachiaritmie (ad es. fibrillazione atriale parossistica, tachicardia parossistica sopra-ventricolare, ecc.);
- cardiopatia ipertensiva;
- endocardite;
- miocardite;
Tra le cause di edema polmonare di natura extra-cardiaca troviamo:
- sindrome da distress respiratorio del cane e del gatto;
- infezioni/sepsi;
- politraumi;
- shock;
- overdose di stupefacenti;
- embolia polmonare;
- polmonite ab ingestis;
- pancreatite acuta;
- inalazione di sostanze tossiche;
- intossicazione da ossigeno.
Le manifestazioni cliniche dell’edema polmonare si contraddistinguono per segni e sintomi quali:
- dispnea acuta ad insorgenza improvvisa e che persiste anche in posizione sdraiata (ortopnea);
- tosse con probabile espettorazione di escreato schiumoso e rosato;
- astenia;
- pallore o cianosi cutanea;
- diaforesi algida;
- aumento di frequenza cardiaca e frequenza respiratoria;
- stato di ansia;
- rantoli crepitanti all’auscultazione toracica.
La presenza di questi segni clinici deve essere supportata da specifiche indagini diagnostiche al fine di giungere alla diagnosi di edema polmonare, in particolare:
- RX-torace: permette di distinguere tra un edema polmonare interstiziale e uno polmonare, di valutare l’aumento delle dimensioni dell’ombra cardiaca e di individuare il versamento pleurico;
- ECG: è utile per capire se all’origine dell’edema polmonare ci sono disfunzioni cardiache;
- Emogasanalisi arteriosa: necessaria per stabilire un’insufficienza respiratoria o una condizione di alcalosi respiratoria e successiva acidosi respiratoria.
Il trattamento ha come obiettivo:
- controllare lo stato ansioso dell’animale;
- ottimizzare il contenuto di ossigeno arterioso;
- rimozione del fluido alveolare e terapia della causa che lo ha prodotto.
Questa patologia ha un indice di mortalità alto; la sua prognosi dipende rigorosamente da:
- rapidità d’intervento nella risoluzione della causa scatenante;
- gravità della patologia scatenante;
- età e condizioni generali del paziente.